Lo sport fa bene? Non è ...

Lo sport fa Bene ? Non è sempre vero..

I sintomi che derivano dal rachide lombare sono da sempre i più difficili da interpretare a causa delle innumerevoli strutture che possono originarne il dolore.

La traumatologia dello sport è una branca della medicina sportiva che si occupa della diagnosi e del trattamento delle patologie che colpiscono l'atleta in attività. 

I problemi però non sono solo legati ai danni occorsi dopo incidenti sportivi ma riguardano anche quelli sviluppati in seguito ad intensa attività di preparazione o di gara. 

 

Senza dubbio i traumi rappresentano le principali cause di malattia per lo sportivo: lesioni di organi o apparati, anche minime a volte, determinano la comparsa di periodi di inabilità che possono a volte compromettere un periodo agonistico o nel peggiore dei casi la carriera. In questi frangenti la tempestività del trattamento terapeutico e la prosecuzione delle cure adeguate giocano un ruolo di primissimo piano nell'evoluzione del quadro iniziale. 

 

Esistono poi delle condizioni patologiche non traumatiche legate a varie cause:

- alla quantità e qualità degli allenamenti o delle competizioni che incidono progressivamente sulle caratteristiche morfo-funzionali dell'atleta

- alle condizioni climatiche avverse che possono causare malanni a carico del sistema respiratorio (esposizione al freddo nelle uscite in bici nel periodo invernale) o scatenare patologie acute (collasso cardiovascolare) nell'atleta a rischio anamnestico per eccesso di sudorazione o per l'uso illecito di sostanze che alterano la viscosità ematica (caldo-disidratazione-emoconcentrazione e rapporti con epo)

- all'uso e ancora meglio all'abuso di farmaci che provoca patologie iatrogene (FANS e gastropatie) a chi è costretto ad essere in condizioni di disputare una gara anche quando, per motivi di salute o costituzionali, non ne sarebbe in grado. 

 

Si deve citare anche il doping come forma di potenziamento dannosa ed illegale nella pratica sportiva quale causa spesso di patologie e a volte di morte. Amfetamine, steroidi, ormone della crescita ed epo sono alcune delle sostanze maggiormente incriminate come causa tristemente attuale di patologie invalidanti o addirittura mortali nell'atleta agonista. 

Le terapie impiegate in traumatologia sportiva per risolvere i suddetti problemi sono essenzialmente sostanze farmacologiche. Esse infatti sono senza dubbio le più utilizzate; questo è dovuto alla relativa semplicità d'uso, alla diffusione sul territorio dei prodotti farmaceutici ed in ultima analisi a motivi culturali. 

 

I farmaci più utilizzati in traumatologia sportiva sono: 

- FANS 

- steroidi 

- decontratturanti 

- anestetici locali 

- analgesici maggiori e minori 

- prodotti omeopatici e fitoterapici  

 

C’è una tecnica terapeutica però che non tutti conoscono e che si avvale dell’utilizzo di un gas che viene utilizzato in medicina per la cura di numerose patologie: L’Ossigeno-ozonoterapia.

Le vie di somministrazione, se si eccettua quella inalatoria (tossica ed irritante per l'apparato respiratorio), non prevedono reazioni avverse quando utilizzate secondo criteri scientifici. 

 

Il razionale per l'impiego nei problemi traumatologici risiede in quattro motivi: 

- miglioramento della microvascolarizzazione locale 

- aumento dell'apporto di ossigeno 

- aumento dell'apporto metabolico 

- attivazione immunitaria (macrofagi). 

 

Alla grande duttilità di questa metodica ed alle sue indubbie qualità terapeutiche si aggiungono le molteplici vie di somministrazione, le minime controindicazioni e gli scarsi effetti collaterali. 

 

L'ozono medicale può essere somministrato, nelle patologie dello sport attraverso le vie: 

- sottocutanea 

- intramuscolare 

- intraarticolare 

- endovenosa (reinfusione ozonizzata) 

- intradiscale 

La via sottocutanea è certamente la più utilizzata nella terapia delle patologie dolorose a carico di muscoli e tendini, ma anche in caso di disturbi del tono muscolare dopo intensa attività fisica associati a riduzione della perfusione tissutale (claudicatio). 

 

Per somministrazione intramuscolare è utile nelle affezioni del rachide siano esse artrosiche o da ernia discale. 

Patologie come la gonartrosi o la coxartrosi possono essere curate attraverso la somministrazione locale intra e periarticolare. 

Infine nelle patologie vascolari, la terapia con ozono si avvale della somministrazione endovenosa attraverso la rapida reinfusione di sangue ozonizzato. 

I campi di impiego in medicina dello sport sono innumerevoli. 

 

Le controindicazioni all'uso sono le seguenti: 

- turbe piastriniche 

- tireopatie scompensate

- gravidanza 

- dosaggi incongrui 

- attrezzature obsolete e/o non controllate 

 

Gli effetti collaterali della terapia dipendono dalla via di somministrazione; in traumatologia sportiva sono essenzialmente locali e di breve durata (lieve bruciore e modesto arrossamento dopo somministrazione cutanea, senso di peso dopo l'uso intramuscolare). 

 

Dall'analisi di quanto esposto, possiamo affermare che la terapia con ozono medicale è interessante ed il suo uso risulta vantaggioso. La semplicità di utilizzo, i ridotti effetti collaterali, la buona tolleranza del paziente ed il vasto campo d'impiego possono proporla come una utile alternativa terapeutica (come già risulta da studi preliminari) in medicina dello sport. 

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